Oggi leggevo un indagine pubblicata sul
"Sole 24 ore"
riguardo il consumo dei rimedi omeopatici e ho voluto fare alcune
osservazioni. Ebbene, i dati forniti da un indagine della DoxaPharma
dicono che l' 82% dell' italiani hanno fatto uso dei rimedi omeopatici.
La maggior parte delle volte si tratta di passaparola tra amici, parenti
che al ruolo dei medici. D' altro canto dalla ricerca è emerso che per
la maggior parte degli intervistati il medicinale omeopatico è un
prodotto naturale che non ha effetti collaterali, ma
viene ignorato a cosa serva esattamente e come funzioni.
Inoltre come emerge dall' indagine il 40% degli intervistati
accetterebbe la prescrizione di un farmaco omeopatico dal proprio medico
senza fare domande.
Ecco dunque dove si focalizza il problema dell' informazione. All' utente non interessa cos' è la Medicina Omeopatica e la figura professionale del medico omeopata
che la esercita, ma interessa come funziona il medicinale omeopatico!
Siamo arrivati all' assurdità senza precedenti. Si cerca dunque di
separare due elementi che fanno parte della stessa modalità di cura. E
come dire che per assumenre un farmaco o un antibiotico devi capire come
funziona e non fai riferimento al tuo medico che sa il perchè, il come,
quando, e attraverso quale modo il paziente lo deve prendere per
ottenere i risultati terapeutici validi. Quindi, anzichè capire che per
poter assumere il farmaco omeopatico questo dev' essere valutato dal
medico esperto, formato adeguatamente attraverso un percorso di
preparazione scientifica, l` informazione e il pubblico si orienta sul
prodotto (farmaco omeopatico) che senza la conoscenza approfondita non
può produrre alcun effetto terapeutico. Poi i media divulgano notizie
del tipo "L' OMEOPATIA è ACQUA FRESCA". Ma è paradossale! Mi sembra che
sia arrivata l` ora per un informazione trasparente senza distorsioni.
In
ogni caso e nonostante il modo col quale presentano i media di vario
tipo, le cure omeopatiche hanno un buon inserimento nella coscienza del
pubblico che vuole essere informato in maniera trasparente.
A questo punto vorrei inoltre menzionare che fino ad oggi solo il
governo svizzero
ha affrontato con serietà la questione della cura omeopatica e ha preso
posizione a favore dopo analisi approfondita degli studi in merito
(Bornhoft e Matthiessen, 2011). Contestualmente, dopo un attenta
“valutazione delle tecnologie sanitarie” sulla medicina omeopatica, il
governo svizzero
dichiara che questa
è
molto più completa di qualsiasi precedente relazione governativa
scritta su questo argomento fino ad oggi. Non solo questa relazione ha
esaminato attentamente le evidenze scientifiche provenienti da prove
cliniche randomizzate a doppio cieco e placebo sui farmaci omeopatici, è
stata anche valutata l’efficacia reale, nonché la sicurezza e la
convenienza in termini di costi. Il report ha inoltre condotto una
revisione altamente completa del grande corpo di ricerca preclinica
(ricerca fisico-chimica, studi botanici, studi sugli animali e studi in
vitro con cellule umane). In accordo con le precedenti affermazioni,
dopo aver valutato la ricerca di base pre-clinica e gli studi clinici di
alta qualità, la relazione svizzera ha affermato che
l’elevata
efficacia delle cure omeopatiche sembra indurre effetti regolatori (ad
esempio, effetti di bilanciamento o normalizzazione) e cambiamenti
specifici nelle cellule o negli organismi viventi. Ovviamente per avere i risultati desiderati
serve l' analisi clinica del medico omeopata esperto.
La relazione ha anche riferito che 20 dei 22 riesami sistematici dei
test di ricerca clinica sui farmaci omeopatici hanno rilevato almeno una
tendenza a favore dell’omeopatia. (Bornhöft, Wolf, von Ammon, et al,
2006).
Purtroppo,
in Italia ancora facciamo fatica ad accettare che la Medicina
Omeopatica offre non solo il vantaggio di essere una medicina naturale
ma anche la possibilità di valutare e curare il paziente nella sua
integrità psico-fisica e mentale senza dover ricorrere a specialisti per
"scomparti o apparati differenti" in modo efficace e con notevole
risparmio economico.
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