venerdì 15 novembre 2024

QUANDO NON CI SONO ALTRE SCELTE SI RICORRE ALL' OMEOPATIA...

Il sarcoma retroperitoneale a cellule fuse costituisce un raro tipo di carcinoma dei tessuti molli. L' unico trattamento efficace è la resezione chirurgica seguita da chemioterapia e radioterapia. Visto che la medicina alternativa e complementare  incomincia ad essere usata molto e sempre più di frequente nei trattamenti oncologici, il trattamento omeopatico individualizzato potrebbe essere un trattamento alternativo ad interventi molto invasivi sia dal punto di vista terapeutico che economico che di conseguenza si associa a questi.

Ovviamente il caso clinico che si presenta in questo articolo allegato nel link riguarda un approccio alternativo che necessita ulteriore approfondimento e validazione con altri studi clinici relativi. 

In questo caso clinico di un paziente di 41 anni viene seguito con ecografie ripetute e TAC per il continuo follow up evolutivo. Dopo la terapia omeopatica che si basa su la teoria unificata delle malattie gia precedentemente descritta dal prof. Vithoulkas e validata da altri studi successivi il paziente rimane libro dal carcinoma ed in buona saluto dopo un monitoraggio di 4 anni. 


 



mercoledì 13 novembre 2024

Resistenza all' antibiotico terapia in paziente con Endocardite infettiva. Una situazione clinica molto severa risolta con l' aiuto dell' Omeopatia.

 L' endocardite infettiva è una malattia severa con alto tasso di mortalità e morbidità. 

In questo articolo di cui allego il link si presenta un caso di un ragazzo di 14 anni con resistenza all' antibiotico-terapia in quale è stato aiutato dal trattamento omeopatico unicista.

Di fondamentale importanza è stata l' analisi clinico-omeopatica della reazione clinica dell' immunità del paziente mediante la teoria dei Livelli di salute.


  


giovedì 31 ottobre 2024

Un nuovo studio che conferma l' importanza dell' Omeopatia e del suo beneficio per il pazienti con cancro polmonare.

 

Un’importante  svolta per la medicina integrativa, lo studio del Prof. Michael Frass sull’uso dell’Omeopatia nei pazienti con cancro polmonare è stato pienamente riabilitato dopo anni di intense critiche e controversie. Questo caso rappresenta una vittoria significativa per la ricerca omeopatica e dimostra l’importanza di mantenere una mente aperta nella scienza medica. Nel 2020, il Prof. Frass, già ordinario di Anestesiologia al Policlinico universitario di Vienna, pubblicò sulla prestigiosa rivista “The Oncologist” (https://doi.org/10.1002/onco.13548) uno studio rivoluzionario. La ricerca, condotta in doppio cieco contro placebo, esaminava l’effetto del trattamento omeopatico aggiuntivo in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato. I risultati furono sorprendenti: i pazienti che ricevevano il trattamento omeopatico mostravano un miglioramento statisticamente significativo sia nella qualità della vita che nella sopravvivenza complessiva rispetto al gruppo di controllo.

Lo studio di Frass era una scoperta inizialmente inaspettata nel campo dell’oncologia. Per la prima volta, una ricerca condotta con rigore scientifico dimostrava che l’Omeopatia poteva offrire benefici tangibili a pazienti con una malattia così grave. Tuttavia, come spesso accade con le scoperte rivoluzionarie, lo studio fu immediatamente criticato da parte della comunità scientifica tradizionale che rimaneva più scettica in merito. Le critiche furono inizialmente aspre ed alcuni detrattori arrivarono anche a chiedere la ritrattazione dell’articolo. Il Prof. Frass fu sottoposto a una campagna di diffamazione personale e professionale, con accuse che mettevano in dubbio non solo la validità del suo lavoro, ma anche la sua integrità come ricercatore. 

La controversia si è protratta per quattro lunghi anni, durante i quali il Prof. Frass ha dovuto difendere il suo lavoro non solo sul piano scientifico, ma anche su quello legale. 

Nonostante le pressioni, il professore ha mantenuto la sua posizione, convinto della validità dei suoi risultati e dell’importanza della sua ricerca per i pazienti oncologici. Finalmente, dopo un’approfondita indagine durata due anni, la rivista “The Oncologist” ha pienamente riabilitato lo studio di Frass. In un recente editoriale, gli editori della rivista hanno riconosciuto la validità della ricerca e hanno pubblicato una seconda correzione che chiarisce alcuni punti del metodo di studio, senza però modificarne le conclusioni.

La riabilitazione dello studio è di estrema importanza per diverse ragioni. Innanzitutto, conferma che la ricerca del Prof. Frass ha soddisfatto gli standard scientifici richiesti, nonostante le critiche iniziali. Questo caso dimostra anche l’importanza di mantenere una mente aperta verso approcci terapeutici alternativi o complementari, specialmente quando supportati da evidenze scientifiche per il beneficio dei pazienti. La determinazione del Prof. Frass nel difendere il suo lavoro, nonostante le critiche e le pressioni, ha portato alla fine alla validazione dei suoi risultati, sottolineando l’importanza della perseveranza nella ricerca scientifica. Infine, e forse più importante, lo studio suggerisce che l’Omeopatia potrebbe offrire benefici reali ai pazienti con neoplasia polmonare, aprendo nuove possibilità terapeutiche.

Ovviamente per approfondire la lettura e disponibile il LINK 


 

Si sottolinea L’editoriale pubblicato su “The Oncologist” che mette in evidenza l’importanza di pubblicare tutti i dati degli studi clinici, indipendentemente da quanto possano sembrare inaspettati i risultati. Questo approccio non solo onora il contributo dei pazienti che partecipano agli studi, ma permette anche alla comunità scientifica di esaminare e discutere apertamente i risultati, portando potenzialmente a nuove scoperte e approcci terapeutici.

 

 

 

 

 


 

martedì 10 dicembre 2019

Ossificazione eterotopica in una bambina di 7 anni

Oggi vi vorrei presentare qs pubblicazione molto interessante , non per altro ma solamente per quello che potrebbe fare l' Omeopatia quando viene esercitata da medici esperti e formati adeguatamente.
In questo case report si presenta la risoluzione di un caso raro di  ossificazione eterotopica in una bambina di 7 anni. L' ossificazione eterotopica consiste nella produzione di tessuto osseo in sedi extrascheletriche a spese di tessuti che normalmente si dovrebbero riscontrare in quelle sedi come il tessuto muscolare o il tessuto connettivo (o generalmente i tessuti molli distrettuali). Le formazioni ossee prodotte in modo abnorme possono causare continui dolori, anchilosi articolari, ulcere da pressione, trombosi venose, e molte altre complicazioni della salute. Per quello che concerne l' ossificazione eterotopica congenita invece questa è una rara condizione patologica che si riscontra nell' età pediatrica ed è una malattia autosomica dominante con penentranza irregolare e porta molto frequentemente a problemi di mobilità e di postura non indifferenti. 

Nella foto sottostante potete notare le formazioni ossee in sedi del corpo che nessuno potrebbe immaginare...

Vi consiglio vivamente di leggere l' articolo anche se è in inglese 

Un caro saluto a tutti voi

D.ssa Giuliana Comin MSc , Medico Omeopata